sabato 30 giugno 2012

Report Jury 27/06/2012

Arch. Romagnoli, Arch. Petillo

La composizione risulta chiara negli intenti e le scelte architettoniche ben motivate dagli schemi e gli schizzi delle tavole, c'è ancora del lavoro da fare per ciò che riguarda le scelte espressive che sono ancora "timide" e la progettazione degli esterni che nonostante la definizione degli ambiti appare ancora un pò svincolata dall'oggetto architettonico è indifferente alla rotazione subita dall'orientamento dell'edificio, per cui l'indesiderato effetto che si ottiene è quello di percepire questi spazi ad alto potenziale come semplici spazi di risulta del lotto. L'esterno deve essere coinvolto nell'edificio non solo in rapporto ad aperture, bucature, passaggi e flussi, ma deve risentire in qualche modo dei movimenti tettonici in atto, amplificandoli o attenuandoli, ma partecipando di un sistema, altrimenti perde la sua forza. Con la rotazione degli assi di riferimento dell'edificio, il terreno si smussa, si articola, si scava o si accumula, come se (e come effettivamente è) costruzione e spazio esterno non fossero due cose separate, a maggior ragione nel contesto delle mie scelte di bang e di programma funzionale.